La Parma del 2020? Sarà una 'green city'

 

Dalla città cantiere alla città delle persone.Sono state approvate questa mattina dalla Giunta comunale le linee guida e il quadro conoscitivo del nuovo Psc, elaborati dal progettista inglese Richard Burdett in collaborazione con gli studi professionali Caire Urbanistica e Ambiter.

Per il 2020 Parma, accettando la scommessa della "Green City", progetta un percorso di rigenerazione urbana utilizzando la leva della green economy come fattore di sostenibilità sociale, economica ed ambientale. "La scelta - si legge nel comunicato stampa del Comune - è stata dunque quella di posizionare Parma come modello di 'green city' non solo intesa come 'città verde' bensì come nuovo modo di vivere la città, e di trasformare il Psc in un vero e proprio piano di governo del territorio. Riduzione delle emissioni di Co2, produzione energetica pulita e valorizzazione energetica del patrimonio edilizio, mix di mobilità di tipo europeo, riqualificazione dei quartieri, rifunzionalizzazione delle aree produttive ed ex produttive, tutela e valorizzazione dello spazio rurale e delle frazioni, riallocazione ed integrazione dei servizi, verde pubblico attrezzato di vicinato, queste le leve per perseguire la strategia della sostenibilità".

 

"Con la crisi è cambiato lo scenario di riferimento - si legge nella nota - ; bisogna fare di più con meno e si deve fare conto sulla sostenibilità come leva dello sviluppo. Quindi, coerentemente con la nuova visione di città delineata, è necessario aggiornare e modificare l’attuale Psc:
- Innovando la forma piano: in particolare, è necessario garantire al piano flessibilità e capacità adattativa, facendo emergere concretamente proposte di strategie e di politiche da implementare nel tempo in modo integrato e coerente, utilizzando le forme del bando e del concorso, e valorizzando le risorse della sussidiarietà e le politiche integrate. - Correggendo il tiro su alcune strategie: in particolare, devono essere ripensati la disciplina volta a migliorare il quadro paesaggistico dello spazio rurale (volumi incongrui, beni testimoniali) e le previsioni per le frazioni da riconsiderare entro il progetto di paesaggio rurale; i processi di trasformazione delle aree produttive più antiche e più interstiziali verso nuovi destini residenziali e terziari; i processi di adattamento e riuso dei contenitori storici. - Inserendo nuove strategie: in particolare, deve essere perseguito il decentramento sostenibile dei servizi per realizzare un maggiore auto-contenimento dei quartieri, per ridurre l’impatto sulla mobilità e per servire con la realizzazione di infrastrutture integrate la nuova domanda della popolazione giovanile in crescita; una attenzione alle politiche di welfare ed alle nuove esigenze di sussidiarietà e integrazione dell’offerta, dal social housing alle politiche per gli anziani e per la domiciliarietà; il tema dei parchi urbani per cui assicurare non solo per via perequativa la provvista delle aree, ma anche il progetto finanziario della loro manutenzione; un progetto di fruizione turistica ed ambientale della campagna parmigiana all’altezza del ruolo di capitale della Food Valley, che promuova il protagonismo degli attori sociali del mondo rurale".

"Il documento preliminare del PSC declina il modello di città “equilibrata e compatta” in 14 macro-obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale, attingendo da esempi affermati come il Green City Index, integrati dagli approcci sociali che, dalla Strategia di Lisbona e da Seattle Sustainable in poi, segnano un profilo ineludibile della sostenibilità. I sette macro-obiettivi di sostenibilità ambientale (Co2, energia, edifici, trasporti, acqua, rifiuti, qualità dell’aria) si integrano con i 7 che esprimono la dimensione sociale (competitività e identità, inclusione sociale, quartieri e vicinato, uso del suolo e paesaggio, sicurezza, salute e stili di vita, educazione).

Il raggiungimento dei 14 macro-obiettivi è affidato all’implementazione di 52 politiche specifiche che si concretizzeranno in azioni e progetti coerenti ed integrati frutto della collaborazione sussidiaria tra pubblico e privato. In conclusione, il nuovo PSC approvato dalla Giunta da un lato raccoglie la sfida di ripensare il posizionamento e le scelte di sviluppo di Parma in uno scenario globale che si è modificato radicalmente negli ultimi anni, dall’altro fornisce agli amministratori un piano di governo del territorio che contiene un chiaro orientamento e delle definite politiche per operare fin da subito con scelte orientate a ripensare i modelli di vita ed a generare nuove opportunità per i cittadini, le imprese e le organizzazioni sociali".

 

“Il documento approvato questa mattina dalla Giunta comunale – ha dichiarato il sindaco Pietro Vignali - apre la strada alla prossima variante del Psc. Siamo a un passaggio epocale, il mondo è cambiato con una rapidità straordinaria, e con esso le nostre città, basti pensare all’emergenza ambientale e altri segnali di criticità. Parma è oggi una città post industriale, è una città di city users che ne modificano usi e domanda interna. Il lavoro di Burdett e Caire introduce a un nuovo Psc qualitativo, con al centro le persone, la sostenibilità sociale e ambientale, un uso accorto di risorse come energia e suolo, la valorizzazione di quartieri e frazioni mobilità”.

Il nuovo Psc sarà un vero e proprio piano di governo del territorio – ha detto l’assessore alle Politiche urbanistiche Francesco Manfredi – all’insegna di una maggiore flessibilità, di un maggiore adattamento e di una sostenibilità vera: ambientale, sociale ed economica. Con questo strumento daremo corso a una nuova progettualità, che contempli il mondo agricolo, la riqualificazione delle frazioni, auto produzione energetica e meno Co2. Ringrazio il prof. Burdett e Caire con cui ho avuto il privilegio di lavorare in questi mesi, e ringrazio Parma Urban Center per l’allestimento della mostra in un luogo straordinario come l’ex Oratorio di San Quirino, rimasto inspiegabilmente chiuso per oltre 30 anni. Parma è dotata di un eccellente rapporto tra natura e cultura – spiega l’urbanista inglese Richard Burdett – e il documento frutto di questi mesi di lavoro è volto a delineare una città energeticamente più efficiente e al tempo stesso socialmente più equa. La sfida è mantenere le performance attuali di qualità della vita riducendo i consumi energetici e di suolo. In altre parole, fare di più con meno”.